Dalia superstar

Cosa significa al giorno d’oggi essere protagonisti??

Se lo chiedete ai passanti vi diranno: “…sono i manager rampanti, le madame rifatte e rettrici di salotti, le veline prezzemolose, gli imprenditori che della politica hanno fatto strumento (per loro), i calciatori di moda e alla moda”. Insomma una sequela di personaggi che ahimè, daranno poco lustro alla nostra epoca. Nel mondo delle piante non è considerato di cattivo gusto, fuori luogo e nemmeno un fatto meteorico mostrare in piazza le proprie qualità, ovvero: petali colorati, foglie eleganti, graziose livree, tronchi sfiziosi. Essere protagonisti per le piante significa porsi al centro dell’attenzione per qualche giorno, due settimane, al limite un’estate, senza baccano, tv e scontri multimediali. Per loro è un fatto normale, la regola della vita, ma questo avviene in piena onestà, mostrando solo la loro parte migliore, la bellezza…cosa che tra gli umani langue. Le dalie, per esempio, è un bel vantaggio che abbiano scelto di fiorire in tarda estate e autunno, quando, di fiori appariscenti nei giardini se ne vedono pochi. Tutta l’attenzione degli appassionati è per loro, che tolto qualche cespo di settembrine o di rose tardive o i rimasugli delle rudbeckie, null’altro distrae il termine della stagione. Siccome sanno d’essere protagoniste dell’autunno, lo fanno alla grande, mostrandoci tutte le tonalità del rosso, del giallo, bianco, bronzo con una infinità di variegature e screziature. Sono tante e si suddividono a seconda della forma dei fiori: a fiore di anemone, semplici, pompon, a palla, a fiore di peonia, a collaretto, cactus e semicactus, decorativa. Una suddivisione meno particolareggiata le vuole da seme o tuberose. Le prime sono annuali e vanno riseminate tutte le primavere, le seconde, essendo di origine tropicale, vanno piantate in aprile, rimuovendo i tuberi al termine della fioritura o comunque appena ingialliscono le loro foglie con i primi geli. Proteggere i tuberi dal gelo durante l’inverno ci consente di utilizzarli ancora l’anno seguente. Le dalie dai colori più intensi le ho sempre viste nei giardini con un substrato neutro o tendenzialmente acido, dove magari sia stato aggiunto prima dell’impianto del buon letame maturo e l’acqua non sia mai mancata. Se le dalie del vostro giardino non vi hanno soddisfatto ricordatevi di concimare immediatamente dopo avere estratto i tuberi così da preparare il terreno per la prossima stagione. Vangando e inglobando nell’aiuola il letame o il sempre validissimo composto autoprodotto nell’angolo più recondito del vostro appezzamento, favorirete la rigenerazione del terreno ideale per questi fiori, grazie anche all’azione del gelo e della neve. Se prevedete di aumentare lo spazio riservato alle dalie, tenete presente le dimensioni finali delle piante che per certe varietà sono importanti. Una buona regola vuole si mantenga almeno la metà dell’altezza massima tra una pianta e l’altra, cioè se i fiori svetteranno ad un metro e mezzo si piantino i tuberi a 75 centimetri uno dall’altro. Solo così si otterranno piante folte e ricche di fiori. Potendolo fare evitate anche le forme troppo geometriche,  sono piante che per il loro aspetto si esaltano nell’aiuola informale di campagna, dove magari abbinare qualche macchia di Aster novi-belgi (le settembrine) delle varietà più contenute, dei Sedum spectabile rossi o rosati e magari dell’Echinacea purpurea, che col favore del clima potrà arrivare anch’essa fiorita fino al tardo autunno.

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