Continuiamo a parlare di serre. Come abbiamo visto è questa la stagione propizia per mettere al sicuro dal gelo le piante che potrebbero soffrirne, e non c’è soluzione migliore di una serra, anche piccola, ma riscaldata da costruire nel giardino. Certamente anche le verande addossate alla casa vanno benissimo, anzi possono in parte sfruttare il calore stesso dell’abitazione. Dopo aver costruito nella giusta posizione la serra, scelta tra decine di modelli, dobbiamo allestirla e renderla efficiente. Ricordo che prima di posare la struttura bisogna verniciare le parti in metallo (se non sono zincate) e inserire le vetrate in una giornata tiepida utilizzando il silicone piuttosto del mastice. Il fondo della serra è bene che sia perfettamente livellato e compatto, da non impedire la posa di un eventuale pavimento in legno o mattonelle autobloccanti. Il sistema più economico è la ghiaia, bella anche dal punto di vista estetico, purtroppo si sporca in fretta, quindi la si deve spesso rastrellare. Un pavimento stabile e omogeneo è comunque importante per poterci posare con sicurezza bancali e vasi e per evitare ristagni d’acqua (pozzanghere). Se il compito della serra è quello di preservare le piante delicate per la stagione invernale, si deve programmare l’acquisto di un piccolo generatore di calore. Tutto deve essere proporzionato, visti i costi del carburante o della corrente elettrica. Il calcolo delle calorie si dovrà fare con l’aiuto di una persona esperta, per esempio l’idraulico di fiducia, che valuterà il volume di serra da riscaldare, le temperature medie e le ore annue di funzionamento. Mediamente le piante che abbiamo elencato possono tranquillamente soggiornare in un locale riscaldato ad almeno 9-10 C°, comprese la maggior parte delle piante d’appartamento. Ma se si trattasse di limoni o mandarini, potremmo mantenere anche solo 3-5 C°. Nel caso invece di rare orchidee tropicali (da serra riscaldata) o di alcune piante d’appartamento, la temperatura non dovrà mai scendere sotto i 16-18 C°. Essendo il riscaldamento la parte più dolente di tutto il progetto teniamo conto che l’elettricità è più cara di qualsiasi altro combustibile, mentre il gas è il più economico. Se le dimensioni della serra sono minime si può ipotizzare l’utilizzo di una stufa elettrica ventilata con termostato. Ma nel caso di una serra abbondante, diciamo oltre i due metri per quattro, entriamo in una fascia di costi sopportabili solo con un adeguato impianto termico a combustibile liquido o gassoso, per non parlare delle serre decisamente grandi dove solo un bruciatore professionale può mantenere la temperatura a livelli accettabili. Il calore prodotto va poi irradiato nella serra e i metodi più moderni prevedono l’utilizzo di ventilatori che “soffiano” l’aria calda. Meno utilizzati sono i radiatori o tubi allettati, anche a livello professionale. Una serra che si rispetti, dove solitamente si ricoverano le piante tenute in contenitori (vasi) deve essere dotata di appositi supporti, tipo bancali o tavoli, che viste le condizioni di umidità elevata e il peso da sopportare, dovranno essere preferibilmente di metallo trattato antiruggine o meglio in alluminio. Belli sono anche i bancali di legno, ma solo se perfettamente impregnato, magari a pressione (in autoclave). Se la struttura verrà utilizzata anche durante il resto dell’anno, si dovrà preventivare una copertura ombreggiante per mitigare l’effetto serra, quindi il calore eccessivo nella bella stagione. Alcuni supporti e dei semplici tiranti saranno sufficienti per tendere una ombreggiante che tolga una buona percentuale dell’intensità del sole, sono in commercio reti progressivamente più fitte: 30,50, 90 %, in meno di luce.
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