La Rinascita

Quando sembra di non poterne più dell’inverno ci si sveglia un
mattino e l’aria è diversa, apriamo la finestra e qualche grasso
bruco è lì ad aspettarci, il prato è più verde e dal bosco arrivano
i canti degli uccelli.


Della primavera alcuni si accorgono soltanto quando è ormai
quasi estate, altri credono sia già arrivata quando il Föhn spazza
la pianura. Ma è il vento delle illusioni invernali, dei miraggi del
freddo, e non va confuso con la deflagrazione dei sensi che coglie
ogni anima, anche la più insensibile, a volte prima a volte dopo
l’equinozio del 21 marzo. Da sempre le posizioni astrali sono state
la base per calcolare la durata delle stagioni e fortunatamente
sono ancora molti i contadini che tengono in considerazione
anche le lunazioni. In alcune zone non è primavera finché la luna
di marzo non ha finito il suo ciclo, e questo può avvenire ben
oltre il 21 del mese.


La primavera è più di una stagione, la definirei piuttosto un
fenomeno tellurico, una scossa potentissima che risveglia gli organismi addormentati dal freddo, riattivando la circolazione della
linfa nei vegetali e del sangue negli animali. Un insieme di avvenimenti come la disposizione degli astri, la durata del giorno, la temperatura, i venti, riesce ad accendere la voglia di fare, di fiorire, crescere e produrre.

Dal seme all’intelligenza, tutto viene coinvolto, nessuno escluso. A primavera il richiamo della natura si fa forte, e chi in questa stagione non si è mai trovato a respirare l’aria mattutina sul fiume ha perso un’occasione. La necessità, l’ambizione, le imposizioni o solo una strana volontà portano milioni di persone a ripetere ogni mattina i medesimi gesti, a ritrovarsi negli stessi uffici e sulle stesse strade. Così facendo non respirano i profumi che certe piante hanno solo in primavera, non sentono i versi e i richiami che allietano il nostro udito frastornato, non assaporano il gusto dei frutti colti sull’albero. La natura è in continua metamorfosi e non basta una vacanza all’anno per comprenderne lo spirito. L’uomo occidentale pretende di riappropriarsi dei propri sensi e della propria salute dedicando qualche ora del suo prezioso tempo a pratiche che richiederebbero una vita per essere assimilate: fitness, yoga o meditazione trascendentale non bastano a ricondurre il malcapitato sulla via per la natura.

Solo il desiderio di metamorfosi potrà salvarlo. Se il vostro obiettivo è quello di vivere in campagna, sforzatevi di perseguirlo, e tutto sembrerà assecondarvi. Ogni cambiamento che possa avvicinarvi alla natura è favorito dagli ingranaggi dell’universo, e senza dubbio la primavera è il momento migliore per fare o diventare «altro». Il sole di aprile e le rose che verranno vi guariranno dagli acciacchi dell’inverno più di qualsiasi antibiotico, più di un analista rampante, più di un guru alternativo con tanto di diploma.

La primavera vi aspetta con tutto il suo potenziale ricostruttivo: basta lasciarsi andare per ritrovare se stessi e la salute. È una rinascita.



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