Il compostatore.

In primavera estate non si ha mai tempo da dedicare alle strutture utili al giardinaggio, si hanno occhi e mani solo per le piante. E’ solo durante l’inverno, magari durante le ore più soleggiate, che si può dedicare dell’attenzione a ciò che poi tornerà sicuramente valido. Per esempio, sul compostaggio non ci sarebbe nemmeno da discutere, tanto è necessario al riutilizzo di tutto quello che di organico viene scartato nella cucina, nell’orto e quindi nel giardino. Costruirne uno è facile e conveniente, basteranno quattro pali e della rete metallica. Quelli in commercio sono generalmente formati da quattro pareti di plastica o legno, e da un coperchio che impedisce la disidratazione e la fuoriuscita di cattivi odori. I modelli più sofisticati sono corredati di termometro, pareti coibentate, cassetto inferiore per l’estrazione del composto ecc. Questi particolari alzano di molto il prezzo e trovano poca o nulla utilità. Si può compostare benissimo formando un luogo adatto. Si piantano i quattro pali di legno in terra a formare un quadrilatero, nell’angolo più inutilizzato del giardino, ma anche abbastanza comodo da non dover tutte le volte che occorre fare un sacco di strada, magari con la neve o nel fango. Tipo il retro del capanno degli attrezzi, o dietro una macchia di arbusti (anche sempreverdi) che così ne schermino la presenza. Il quadrilatero così formato verrà chiuso da una rete zincata alta un metro e con i lati da 80-100 cm. Non occorre altro, tutti gli scarti verranno stratificati all’interno alternandoli ogni 20-30 cm con uno strato sottile di terra, a cui si può aggiungere della farina di alghe, ovvero il litotamnio. Per ottenere del buon composto finale ricco e scuro si deve impedire la disidratazione della massa, favorire una certa areazione, rivoltando il tutto ogni due mesi (alcuni composter sono dotati di tubo forato che trapassa verticalmente la massa), non introdurre materiale trattato chimicamente. Prima di utilizzare il composto per fertilizzare il giardino si dovrà attendere 6-8 mesi. La forma chiusa dovrebbe rendere il compostatore meglio tollerato dal vicinato che normalmente vede in malo modo le masse fermentanti di un cumulo non protetto.

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