Rosa canina (Rosa canina).

Spesso confusa con le sorelle della montagna e degli incolti, è forse la specie di rosa selvatica più diffusa, tra le 20 presenti nel nostro paese. Tutti ne conoscono i fiori semplici e delicati a cinque petali, più o meno rosati a seconda delle numerose varietà che si sono spontaneamente sviluppate in natura, e sicuramente tutti hanno visto almeno una volta i suoi cinorrodi, rossi, globosi-ovolidali appariscenti come e più dei fiori. In ogni giardino che si rispetti non mancano le rose, ma di questa specie dimenticata per le migliaia di cultivar e ibridi presenti nei cataloghi, difficilmente ne vedremo qualche spontaneo esemplare casualmente nato tra le siepi e ancor più fortuitamente “dimenticato” dal giardiniere. La sua presenza riporta la mente ai pendii assolati delle montagne fino a 1500-1800 metri, a volte aridi e spesso battuti dal vento, dove si ode solo il verso di qualche falco e il frinire delle cavallette. Nel caso appunto che la vera rosa di macchia si fosse appropriata di qualche decimetro quadro del nostro giardino si potrà sperare in una abbondante fioritura e più ancora in una coloratissima produzione di frutti. Questi ultimi, se colti al momento giusto e cioè dopo i primi geli novembre dicembre, quando diventano più polposi e dal gusto meno asprigno, si possono essiccare per l’inverno o conservare sotto forma di marmellate gustose e ricche di vitamina C, così da avere un valido aiuto per le affezioni invernali.

Marmellata di rosa canina:  lavate in acqua corrente e mondate i frutti della rosa canina dai peli interni irritanti e dagli acheni. Metteteli in un tegame di acciaio inox e fateli cuocere, coperti da vino bianco, a fiamma bassa con una scorza di limone. Quando si sono disfatti si passano su un setaccio per eliminare gli ultimi acheni rimasti e si pesano. Si mescolano con zucchero nella proporzione di ottocento grammi per chilo di frutto. Si cuoce ancora fino ad ottenere una marmellata consistente, che va invasata calda. Una volta raffreddata si chiude ermeticamente il prodotto e si pone ancora per mezz’ora a sterilizzare.

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