Il buono d’acquisto.

L’inverno è anche la stagione delle feste più lunghe e “sentite” dell’anno, e per i veri appassionati di giardinaggio nulla è così bello come fare e ricevere regali in tema. Sappiamo di certo che la nostra cara amica appassionata di ellebori ne ha già una discreta collezione oppure che la zia Ines ha sul balcone timi profumati di tutte le forme e colori, e che dire del mio vicino che ama tantissimo le bulbose, tanto da aver installato nel suo giardino tutti i sistemi anti-arvicola oggi in circolazione, compresi gli ultrasuoni, per timore di perderne qualcuna. Sappiamo e non sappiamo…nel senso che vorremmo regalare loro un ennesimo elleboro, un timo o qualche strano bulbo, ma corriamo il reale rischio di non essere molto originali, perché in definitiva dovrebbero essere loro stessi a scegliersi il regalo, soprattutto nel caso di una collezione senza fine. Quindi molto meglio fare un giretto presso qualche vivaio ben specializzato nei generi di piante che vorremmo regalare ma acquistando solo un buono d’acquisto per l’amico o il parente appassionato. Io stesso, pur coltivando molte centinaia di erbacee perenni e arbusti da fiore, ricevo di tanto in tanto qualche bella pianta da amici o clienti amici, e non è raro che debba dimostrare gratitudine…anche se poi in giardino o in vivaio quella medesima specie o varietà già l’avevo. Non è nemmeno d’obbligo fare apparire il valore monetario del buono d’acquisto, basterà semplicemente accordarsi con il vivaista. Tipo: far scrivere sul buono “valido per l’acquisto di cinque ellebori in vaso diametro 14 cm”, oppure “ valido per l’acquisto di tre rose inglesi” e così via. Sono sicuro che molti vivaisti sosterrebbero entusiasti “la causa”.

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