Vasi di speranza.

La parola d’ordine per entrare nella nuova era tecno-ambientale è “riutilizzo”, che non vuole proprio dire riciclaggio, ma è più un trovare un impiego favorevole a chi un impiego non lo ha più. Si… lo so, il termine ha tanto un sapore di ultracinquantenne trombato dall’azienda/crisi. Però il riutilizzo a cui modestamente mi riferisco è quello degli oggetti che grazie alla fantasia, creatività, nostalgia, tecnologia e altre “gia” trovano il nuovo lavoro da svolgere e anzi possono salire di grado o casta, assicurandosi da subito una vita più nobile: quella del contenitore per piante, cioè il vaso.

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Eri un copertone esausto? hai rotolato per migliaia di chilometri, pestato cacche e sguazzato in pantani indicibili? hai fatto sosta in parcheggi a 60° nel sole d’agosto con l’asfalto che ti si squaglia sotto? bene…sappi che d’ora in poi vivrai in un giardino fresco e riposante finché stanchezza estetica non vi separi. Allora si, forse, finirai riciclato, cioè tritato e sciolto in altro copertone o strumento gommuto.

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oppure hai tenuto per poco (si spera), acqua gassata, naturale, oligominerale, bibite zuccherine con certe bolle così, o altri intrugli spezzareni colorati di fucsia fatti per sportivi lento-suicidi…? bene, sappi che da adesso farai l’orticello di fragole; ti piacciono le fragole? meglio dei coloranti sintetici e dello zucchero a mestoloni…o no? Da bottiglia di plastica a piccolo contenitore per fragoloni, altro che storie, qui si nobilita l’oggetto.

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Stavi in qualche cantina fredda e buia a tenere a bada i bollori botulinici di conserve mal fatte, cetrioli insipidi e pesche ubriache di grappa? Eri la cara vecchia “burnia” che prima o poi finiva nel cassone del vetro, quando si accorgevano di te perché in garage non ci stava più nemmeno la bicicletta? Ottimo, adesso fai la lampada e ogni tanto ti scaldano con un bel lumino. In più ti godi un bel party in giardino, che vuoi di più: da marmellata della nonna a musica e flirt semi notturni a bordo piscina, direi che il balzo è notevole.

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Se poi, sei bello grasso come un bidone, allora il gioco si fa duro e da contenitore per olio esausto o liquido infiammabile o alimenti per collettività, grasso che cola, olive in salamoia, ecc ecc, diventi orto rialzato, l’ideale per non rompersi la schiena. Pensa: zucchine, gladioli, insalatine fresche e laboriosi lombrichi…non si può dire che il tuo avvenire sia in discarica, ora alimenti una famiglia con gustosi ortaggi e preservi da schiene dolenti.

si potrebbe andare all’infinito finché perdurerà l’uomo sulla terra, fin quando produrrà oggetti e la fantasia salverà l’intelligenza.

Bye Maurizio Z.

Foto di www.bestgreenhometips.com