Le fenditure dei muri. 1^ parte.

Nel giardino vi sono situazioni spesso dimenticate che possono trasformarsi in angoli affascinanti di particolare pregio. E’ il caso dei muretti a secco, ma anche di quelli in mattoni, vetusti e pieni di crepe. Talvolta si tende a ricoprirli con rampicanti veloci o fioriferi come edere, clematis o rose, oppure si forma una siepe sempreverde che nasconda le rughe dell’età alla costruzione. La proposta è di valorizzare, con l’uso di piante dedicate tutto ciò che è verticale e non proprio in ottimo stato. Il risultato migliore si ottiene preparando delle apposite nicchie riempite di torba, argilla e humus, dove le radici troveranno subito il substrato fertile per crescere, ma anche le fessure più strette possono diventare l’habitat di alcune specie interessanti. La regina delle fenditure è senz’altro l’Aubrieta nelle molte cultivar reperibili sul mercato. Adattabilissima a tutte le situazioni verticali, riesce a formare abbondanti cuscini sempreverdi ricoperti di fiori precoci in primavera nelle molte sfumature del rosa. L’Aubrieta sopporta bene anche una certa compressione della zolla, talvolta necessaria per “inserire” la pianta nelle fessure strette. Altra specie particolarmente adatta ai muri è l’Alyssum saxatile, anch’esso sempreverde dalla solare fioritura giallo-dorata, giallo-chiara o giallo-citrina a seconda delle varietà. Il fogliame di questa specie è particolarmente decorativo per le tonalità grigie anche vellutate e la forma che assume sui muri in primavera è quella di voluminosi cuscini che, al momento della fioritura, appaiono come nuvole di colore. Alyssum e Aubrieta appartengono entrambe all’infinita famiglia delle cruciferae (brassicaceae), quindi parenti alla lontana dei cavoli e delle rape. Molto più rappresentato è il genere Campanula con tantissime specie adattabili alle avverse condizioni dei muri. Le più conosciute sono senz’altro le Campanule carpatica, sia nelle colorazioni blu che bianche e magari nella cultivar “Blu Clips” ancora più compatta e fiorifera delle precedenti. Ma quelle che meglio si adattano alle fenditure sono la C. poscharskyana e la C. portenschlagiana (detta anche muralis) dalle abbondanti fioriture blu-lilla da metà a fine estate. Queste ultime riescono ad allargarsi fino a 70-80 cm di diametro, mantenendo sempre una certa vigoria della vegetazione, anche in inverno, soprattutto in posizioni soleggiate o in mezz’ombra. Simile, ma con i fiori stellati di un affascinante blu scuro è la C. garganica, rustica e più diffusa delle precedenti. Con i fiori simili alla carpatica ma più piccoli e numerosi è la C. cochleariifolia, rizomatosa reperibile in diverse tonalità a seconda della varietà: blu intenso, azzurro e bianco.

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