Quattro piante da scarpata.

L’Italia è per due terzi formata da terreni montagnosi o collinari, e la maggior parte dei giardini presenta pendenze o declivi, talvolta anche molto pronunciati, anzi in qualche caso si tratta di scarpate, pareti o muraglioni che non sono assolutamente evitabili e spesso poco estetici. A volte però possono diventare una caratteristica saliente del giardino, anzi non è raro che chi non possieda simili formazioni le ricerchi in tutti i modi: sopraelevando il terreno, ammucchiando sassi o massi e formando terrazzamenti anche quando non necessari. A queste situazioni è possibile dedicarvi delle piante arbustive che fioriscano e offrano per lunghi periodi una profusione di colore e profumo. Dimenticando per un attimo le classiche piante da roccioso e le rampicanti, vediamo cosa reperire di insolito per un simile impiego. La Santolina chamaecyparissus è senz’altro un’essenza eclettica che si adatta a quasi tutte le situazioni del giardino, bellissima per il colore grigio argenteo del fogliame, ma anche per la fioritura caratteristica formata da tanti piccoli “bottoni” gialli privi di petali. Il profumo di questo piccolo arbusto è inconfondibile e riporta la mente alle scogliere battute dal vento salmastro. La sua caparbia resistenza la rende adatta ai muraglioni e alle verticali più esposte alle intemperie e al sole. Con il tempo acquisterà una forma a cuscino, anche di buone dimensioni e molto compatta, soprattutto se supportata da un’adeguata potatura. Meno rustica della precedente ma comunque ancora notevolmente adattabile è Lespedeza thumbergii. Si tratta di una arbustiva dall’aspetto morbido e ricadente che ben si accomoda sulla parte superiore della scarpata, da cui lascia scendere dei lunghi e flessibili ramoscelli con la particolarità rara per un arbusto di fiorire molto a lungo e in un periodo difficile come l’autunno. Il rosa scuro dei suoi fiori ricordano quelli di molte altre leguminose a cui la specie appartiene e ne produce a profusione ricoprendosi quasi completamente di essi. Siccome i rami possono comodamente raggiungere i due metri di lunghezza riesce in poco tempo a coprire quegli angoli poco estetici o danneggiati altrimenti impossibili da occultare. La drastica potatura da effettuare nell’inverno stimola la produzione dei veloci “ricacci” primaverili che da erbacei diventano in pochi mesi legnosi e robusti. Per gli amanti delle rose sono senz’altro utili in queste situazioni le varietà tappezzanti che velocemente ricoprono con una infinita gamma di colori. I lunghi sarmenti che producono trovando il vuoto della struttura si lasciano morbidamente ricadere verso terra. Insomma mentre i rampicanti salgono queste, se poste in alto, tendono a scendere. Il caso ideale per queste piante sono i terreni terrazzati e le lunghe palizzate (o cestinate) di contenimento per i versanti troppo in declivio. Le varietà di rose tappezzanti della NIRP, Meilland, Kordes e Antologia sono generalmente eccellenti produttrici di fiori e per lunghi periodi. Talvolta mostrano ancora dei petali colorati anche al di là dei primi geli autunnali che poi sanno convertirsi in arbusti colmi di bacche (cinorrodi) rosse o arancio per rallegrare l’inverno. Niente di meglio quindi di una bella cascata di rose NIRP nelle varietà: “Camargue” rosa salmone, ”Austriana” rosso, “Canicule” giallo, “Rodi” rosso, “Bijou d’Or” giallo, “Mirato” rosa intenso, “Satina” rosa e “Snow Ballet” bianco puro ecc. Conosciutissime per la lunghissima fioritura e la lunghezza dei sarmenti anche le varietà “Heidetraum” rosa fucsia e “Schneefloche” bianco, prodotte da Antologia. Meno comuni ma decisamente interessanti oltre che molto belle e fiorifere sono le varietà della Kordes tedesca, e precisamente la “Knirps” rosa scuro, molto bassa ma dai rami lunghissimi e la “Bassino” dai fiori rossi oltreché grande produttrice di appariscenti bacche rosse invernali. Non possiamo poi dimenticare le rose Meilland, nelle varietà “Bingo” dai fiori rosa scuro e chiaro sulla stessa pianta, “Magic” rosa, “Doucer Normande” rosa salmone a fiore semplice ma molto elegante e “Red” decisamente rossa. Un’attenzione in più che possiamo dedicare al momento dell’acquisto a queste rose particolari e moderne è il fatto che siano prodotte da talea piuttosto che con la tecnica dell’innesto. Infatti se prodotte con la semplice talea acquisteranno la forma ricadente e/o comunque sarmentoso strisciante più bella di quelle “da innesto”.

Se il muro presenta grosse crepe  o nella scarpata rocciosa si possano ricavare delle nicchie abbondanti, si potrà tentare l’attecchimento di Genista pilosa, un arbusto deciduo dal portamento mediamente tappezzante e ricadente. Sui luoghi completamente assolati e talvolta aridi, non più alta di 70-80 cm, diventa insuperabile per offrire abbondanti fioriture giallo oro e giallo brillante in primavera estate. Simile, ma con la fioritura ancora più compatta sono la Genista lydia e la Genistia tinctoria “Royal Gold”. Possono vivere abbarbicate nei luoghi più inclementi per molti anni senza nessuna cura, con l’unica attenzione di piantarle in una miscela sufficientemente ricca di terriccio torboso e buon humus.

Comincia la discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *